Esperienza casalinga

Durante il periodo COVID-19 ho dedicato più tempo al mio lavoro, poiché costretta, data la situazione d’emergenza, a starmene chiusa dentro le quattro mura di casa dalla mattina alla sera.

Però è stata questa un’ottima occasione per ripristinare una vecchia matrice di truciolato su cui in passato avevo già inciso. Ovviamente a distanza di anni le cose cambiano e soprattutto cambiamo noi, come cambiano i nostri punti di vista. Automaticamente ho deciso di girare la matrice e sfruttarne il lato intonso. A quel punto ho pensato di tagliarla in piccoli quadrati 10×10 cm e un rettangolo 10×30 cm su cui ho immortalato tutto ciò che mi circondava e soprattutto le immagini che colpivano la mia attenzione: da un semplice oggetto domestico, ad un animale. Quelle piccole matrici erano diventate la mia realtà e mi dispiaceva pensare che quel periodo terminasse senza che io avessi potuto mostrare, grazie ad esse, tutto il mio rispetto verso la “casa”, che tanto mi aveva dato.

Grazie a queste piccole matrici che sono state per me come un diario di bordo e soprattutto come un esercizio spirituale, ho distrutto per poi ricostruire qualcosa che già esisteva; ho rivalutato l’ambiente intorno a me, l’ambiente dove sono cresciuta, che io ero abituata a vedere senza osservare, questa volta con uno sguardo più maturo ed interessato.

Perchè ho scelto la xilografia? 

Breve parentesi: per chi non la conoscesse, la xilografia (o silografia) è la tecnica che si dedica all’intaglio e all’incisione del legno tramite l’uso delle sgorbie. Ogni segno realizzato sul legno va a togliere del materiale che in fase di stampa risulterà bianco, mentre il resto della superficie che riceve il colore sarà nero.

Il motivo per cui ho scelto questa tecnica è perchè prima di tutto è possibile eseguirla anche senza l’uso del torchio; infatti in sua assenza, si può stampare, sfregando sul foglio un semplice cucchiaio da cucina.

Come ho già accennato, data la mia permanenza forzata tra le pareti domestiche, ho cercato di utilizzare i materiali che sono riuscita a reperire in casa ed adattarli alle mie esigenze. Benché non fossero molti, sono stati sufficienti per poter arrivare alla fase finale della stampa. Ho usato compensato, sgorbie a V e U, colore ad acqua, un piccolo rullo, il plexiglass delle cornici per quadri su cui passare il rullo, carta da stampante, un bicchiere, un cucchiaio da cucina (comprati rispettivamente presso un negozio di arte a suo tempo e sui siti MONDOARTISTA e AMAZON). Comunque se avete bisogno di maggiori informazioni riguardo a come poter realizzare delle stampe “caserecce” interessanti, vi cito ancora una volta le INKY FINGERS. Tramite loro trovate ottimi suggerimenti su come realizzare una stampa anche grazie a materiali facilmente reperibili.

Sgorbie V e U, colore ad acqua della Schmincke, matita bianca per segnare sulla tavoletta le parti da togliere, rullo

Prima di intagliare, ho steso un colore acrilico sulla superficie della matrice, in modo da notare la differenza tra la superficie liscia e il segno incavo eseguito.

Dopo aver ultimato il lavoro, ho inchiostrato la superficie del plexiglass con il rullo e a quel punto, quando il rullo era carico di colore, ho inchiostrato la matrice. 

Dopo che quest’ultima era pronta per essere stampata, ho poggiato il foglio (non bagnato) sulla matrice. Il foglio, che si trovava sulla superficie inchiostrata necessitava di essere strofinato con il palmo della mano e con il bicchiere, per far aderire e assorbire il colore in modo omogeneo. In seguito ho continuato con il cucchiaio, facendo dei movimenti circolari, dall’interno verso l’esterno. Alzando prima un angolo del foglio e poi un altro, ho controllato via via se dovevo continuare a lavorarci sopra per fare aderire meglio il colore.

La fase della stampa è importante per capire se è necessario fare altri interventi; quindi è bene eseguire ogni passaggio nel modo più accurato possibile.

In questo caso, per diversi motivi le stampe non sono perfette, ma comunque questo mi dà l’idea di come potrebbero venire se stampate con il materiale migliore.

La xilografia è una tecnica affascinante. E’ il gesto diretto dell’uomo sulla natura, sul legno in questo caso. I segni realizzati portano dentro di sé la storia del gesto pensato. Ognuno di loro si esprime e si traduce in modo netto. 

Il segno è testimone di un trasporto. Ed è affascinante perché non mente, non permette nessun errore. Se l’articolo vi ha incuriosito, mi piacerebbe sapere la vostra opinione e la vostra esperienza al riguardo. Come sempre potete scrivermi nei commenti qua sotto oppure contattarmi su Instagram, Facebook, Telegram

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