La prima intervista non si scorda mai

Se ti dicessero di parlare davanti a migliaia di individui, come reagiresti? Forse andresti nel panico, soprattutto se non sei abituato a vivere quotidianamente questa situazione. Credo in realtà, che il discorso valga anche se il pubblico è composto solo da dieci persone.

Ad ogni modo, nel mio caso ne avevo davanti solo una, Anna De Bernardis, e l’emozione è stata ugualmente la stessa. Un po’ di agitazione ammetto di averla provata, ma è stata onestamente sana. Anna mi ha intervistata, facendomi alcune domande sul mio lavoro.

Tuttavia, voglio fare un passo indietro. Anna fa parte della Galleria Itinerante, un’associazione culturale no profit messa in piedi da giovani studiosi e amanti di storia dell’arte. 

La galleria propone dei progetti di arte contemporanea che valorizzano gli artisti emergenti. Hanno organizzato la loro prima mostra collettiva “Ad alcuni la notte” presso Foodstock Vini&Vinili, ad Arezzo, a cui ho avuto il piacere di andare. 

Purtroppo il covid ha sospeso per alcuni mesi questo genere di iniziative, senza però fermarli. Difatti, nel primo lockdown la Galleria decide di avviare delle dirette su Instagram durante le quali intervista alcuni artisti, seminando per quello che poi sarà il progetto “Venti minuti con”. Si tratta di un rubrica dove ogni settimana viene intervistato un artista che interpreta in modo personale determinati temi tra i quali la natura, il contesto urbano, il corpo, l’infanzia e il quotidiano.

Nel mio caso, rientro in quest’ultimo: il quotidiano, a cui sto lavorando ormai da qualche mese, all’inizio singolarmente e in seguito assieme all’artista incisora Paola Lucrezi.

Nell’intervista con Anna abbiamo toccato diversi punti: dal mio pensiero sulla scultura e sull’incisione, fino a parlare del progetto del quotidiano in xilografia. Credo si possa notare la mia emozione anche perché era la prima volta che venivo intervistata, ma ho cercato di contenermi e dar libero sfogo alle mie idee sia per me che per chi mi ascolta.

D’altronde si sa che dire ad alta voce i pensieri che conservi solo nella testa è difficile: devi far capire agli altri il messaggio e quindi devi sforzarti di trovare le parole giuste. Di conseguenza è normale che emergano le imperfezioni, ma credo sia giusto mantenerle per rispettare l’onestà sia nei miei confronti che nei confronti dell’interlocutore.

Sono felice di aver preso parte alla loro iniziativa. E’ un progetto molto interessante, che risposte positivamente al periodo che stiamo vivendo, privo di mostre, incontri, scambi ed influenze l’uno sull’altro. Cercare di adattarsi ed esprimere nonostante tutto se stessi è un fattore determinante per tenersi proattivi e stimolati.

Se siete curiosi di sapere cosa ci siamo dette io ed Anna, vi metto il video direttamente qua sotto, dove potete rivedere l’intervista fatta. Ovviamente sulle loro piattaforme troverete tutti gli altri appuntamenti dedicati appunto a tematiche differenti.

Come sempre vi ricordo che potete seguirmi su Instagram, Facebook e Telegram sui quali pubblico le novità sui miei lavori e progetti. Inoltre se l’articolo vi è piaciuto commentate e condividete.

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